Castello del Morro
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Cuba: un po’ di storia e qualche curiosità

I giorni precedenti la mia partenza per Cuba ho cercato di apprendere il più possibile riguardo la storia, la cultura e le usanze locali. Ho letto una guida di viaggio e  numerosi siti internet ma le informazioni più interessanti le ho apprese solo girovagando per l’isola.

Ho piacere dunque di condividere quello che ho appreso riguardo Cuba e i cubani in occasione del mio viaggio.

Per poter vivere al meglio questo viaggio le principali curiosità da soddisfare riguardano:

I consigli riguardo l’organizzazione del viaggio e le tappe sono trattati altrove.

Il nome

Esistono diverse teorie riguardo l’origine del nome, quello che oggi conosciamo è probabilmente una storpiatura di una parola utilizzata dalle antiche popolazioni locali: cubanacán, cubao e altre.

In realtà, il nome Cuba, venne affibbiato da Cristoforo Colombo che, approdando in queste nuove terre, disse: “Qualcosa non quadra! Cuba!” Ahahahahah! Non è vero ovviamente…

Ho scartabellato diversi siti e qualche libro di storia ma c’è parecchia confusione riguardo la vera origine.

Storia dell’isola

Famosa per la rivoluzione, a mio parere ha molto di più da offrire. I luoghi che maggiormente sono rimasti impressi nella mia memoria non hanno nulla a che fare con essa ma portano i segni del periodo coloniale e dei baroni dello zucchero.

Un po’ di geologia

Formatasi circa 50 milioni di anni fa, è da sempre ritenuta una meta interessante a causa del suo isolamento dalla terra ferma. Intonsa a molti avvenimenti che hanno caratterizzato le terre continentali delle Americhe.

I ritrovamenti fossili sedimentati nella diverse ere geologiche, evidenziano la comparsa di quest’isola nel tardo giurassico. Ci sono formazioni rocciose, marino-alluvionali e marine, distribuite nelle regioni occidentali, nella regione centrale e in un’area limitata nella regione orientale. Queste rocce ricche di fossili, testimoniano la vita di quel lontano passato.

I primi insediamenti

I primi segni che collocano uomini sull’isola risalgono a circa il 4.000 A.C. Gli abitanti dell’isola, nel periodo antecedente la colonizzazione, erano popolazioni amerindie note come Taino, Ciboney e Guanajatabey.

  • I Ciboney e Guanajatabey sono le popolazioni più antiche che hanno abitato l’isola ed erano cacciatori-raccoglitori
  • I Taino erano agricoltori, una popolazione originaria della costa venezuelana dei Caraibi. Da studi inerenti la loro mitologia e simbologia si pensa che siano imparentati con le popolazioni maya dello Yucatán, del Guatemala e di altre regioni adiacenti

Reperti  di queste antiche popolazioni furono scoperti intorno al 1800. I discendenti diretti, sterminati nei tre secoli antecedenti, sono descritti in numerosi documenti ufficiali dell’epoca come simili nell’aspetto, nei linguaggi e nelle usanze alle popolazioni del Sud-America.

Dal 1492

Molti storici ritengono che le popolazioni autoctone siano scomparse a causa del genocidio commesso dagli europei durante la loro conquista e delle malattie infettive arrivate con i colonizzatori. Nonostante alcuni documenti storici sostengano che queste popolazioni siano state sterminate durante i primi decenni del 1500, molti caraibici continuano a considerarsi Taino, soprattutto a Cuba, Porto Rico e nella Repubblica Dominicana.

Il periodo coloniale

Negli anni successivi l’arrivo di Cristoforo Colombo, Cuba fu oggetto di diverse guerre che, tra il 1500 e il 1800, ebbero come protagonisti Spagnoli, Inglesi e i neonati Stati Uniti d’America, susseguite da anni di lotte autonomiste interne.

L’industria dello zucchero

La prima tipologia di industria fu quella zuccheriera. Lo zucchero fu la principale fonte dell’economia cubana per molti anni, ma la sua produzione richiedeva, in tutte le fasi, un’enorme quantità di manodopera.

Dal 1510, dopo aver decimato le popolazioni locali, la maggior parte della manodopera era fornita tramite la deportazioni di schiavi Africani. A questi schiavi era proibito omaggiare le loro divinità, questo ha portato alla nascita de La Santeria.

Le più belle città che ho visitato sono state costruite dai baroni dello zucchero in questo periodo: Trinidad, la più recente Cienfuegos.

L’espansione dell’industria zuccheriera continuò fino alla fine del 1700, declinando graduatamente dopo la scoperta, in Europa, della possibilità di estrarre lo zucchero dalle bietole.

Questo potente industria che portò ricchezza all’isola per numerosi anni fu sostituita da quella del tabacco.

L’industria del tabacco

Il fumare foglie di tabacco era già un’usanza consolidata tra le popolazioni indigene, ma non era inizialmente considerata una risorsa economica adeguata.

La fortuna del tabacco Cubano arrivò a fine 1800 e negli anni ha totalmente sostituito l’economia basata sullo zucchero.

 

1902 – La Repubblica Cubana

Una piccola ma fondamentale parentesi della storia moderna di Cuba è L’Emendamento Platt. Non voglio annoiarvi quindi vi rimando alla lettura su Wikipedia. Comunque, su questo emendamento si basa molto della storia moderna dell’isola.

Il 20 maggio 1902 nasceva la Repubblica Plattista, in nulla simile a quella sognata da migliaia di cubani in trent’anni di lotte indipendentiste. Non esisteva più il Partito Rivoluzionario Cubano né l’Esercito di Liberazione e i suoi appartenenti passarono alla categoria di “veterani”. Al suo posto venne organizzato un esercito di professionisti.

Gli anni Trenta

L’influenza statunitense di quegli anni è ancora visibile oggi sull’Isola. La prima evidenza che noterete appena atterrati, sono proprio le carcasse che sfrecciano lungo le strade. Infatti dal 1930 al 1959 ci fu uno stretto e forzato legame tra Stati Uniti e Cuba. Si susseguirono diversi governi, spesso corrotti, e diverse crisi economiche strettamente legate alla superpotenza straniera.

Questa situazione e i ricordi delle rivoluzioni represse a inizio secolo funzionarono da solide basi per quella che oggi viene ricordata come  “La Revolución”, uno dei più grandi avvenimenti politici e sociali del XX secolo.

La rivoluzione

Il Gennaio del 1959 fu la prima delle tappe della rivoluzione socialista guidata da Fidel Castro. Questa rivoluzione portò in meno di due anni allo stravolgimento delle realtà locali.  Iniziò così la statalizzazione di molte attività. Una di queste, l’istruzione, subì enormi influenze da parte della Russia, alleato strategico dei rivoluzionari contro gli Stati Uniti d’America.

I risvolti immediati furono positivi per l’economia della nazione. Da subito iniziò a crescere, aumentando la qualità della salute, dell’istruzione e l’avanzamento tecnologico.

Da li a poco gli Stati Uniti però imposero l’embargo. Gli aiuti esterni della Russia furono, per diversi anni, la principale fonte di benessere dell’isola, ma evidentemente non fu sufficiente ad aiutarla nel creare un’economia autonoma.

Oggi chiunque possa fare due passi sull’isola si renderà subito conto dei risultati di tutto ciò. In moltissimi casi è evidente la cristallizzazione questa realtà agli anni ’60. Al di fuori delle realtà turistiche, non è sempre così positivo come appare in cartolina.

Oggi

In questi ultimi anni stanno cambiando molte cose. L’economia di Cuba si sta aprendo verso altri mercati e la stretta sull’embargo sembra essersi allentata anche da parte degli USA.

Vedremo nei prossimi anni cosa cambierà.

Con questo chiudo il mio breve riassunto della storia Cubana. Ovviamente molti dettagli sono stati omessi volontariamente, per non dilungarmi troppo. Se siete insoddisfatti vi rimando alla storia di Cuba su Wikipedia, molto più dettagliata di questo breve riassunto.

Cultura

Alcune pillole riguardo la cultura locale. Ci sono sfaccettature note a tutte le persone che hanno vissuto Cuba al di fuori dei villaggi turistici, dei film e delle visite guidate. Alcune di queste sono facilmente riconoscibili, altre non sono completamente alla luce del sole ed è necessaria un’attenta osservazione per notarle. Riporto qui sotto le più interessanti.

La scuola e la sanità pubblica

Tutte le guide turistiche sbandierano l’altissimo tasso di alfabetizzazione e l’assistenzialismo statale. Ci sono due episodi che mi hanno fatto comprendere quanto, queste informazioni, siano manipolate.

  1. La prima è il fatto che viene dichiarato che la maggior parte dei cubani abbia un altissimo livello di istruzione, ma allo stesso tempo pochissimi conoscono le lingue straniere. Alcuni anziani parlano un po’ di italiano e di russo, mentre solo pochissimi giovani parlano inglese. Inoltre molti facevano fatica a eseguire alcuni conti elementari. A conferma di questo, parlando con persone del posto mi hanno spiegato che il tasso di scolarizzazione è altissimo perché il regime lo impone, quindi ai professori è spesso proibito rimandare gli alunni per non influenzare negativamente le statistiche.
  2. La seconda è la sanità: in molti sostengono che il sistema sanitario locale sia molto efficiente. In effetti negli anni ’60 sono stati effettuati enormi investimenti da parte di Fidel verso la ricerca scientifica. Gran parte di questi sono stati orientati verso lo studio dei rimedi naturali, ma, nonostante ciò, molta della sanità locale si è fermata a quegli anni. A dimostrazione di questo fatto, per poter trovare un farmaco, un turista deve rivolgersi alle farmacie internazionali oppure agli hotel. Nonostante la capillare rete delle migliaia di laureati in medicina, la maggior parte dei medici evita di fornire diagnosi ai turisti rimandando eventuali cure ai pochi ospedali internazionali presenti nelle grandi città. Ho provato sulla mia pelle questa esperienza perché ho avuto problemi di salute. Mi trovavo a Santa Clara e ho dovuto pagare un taxi che mi portasse d’urgenza a L’Avana perché nessuno poteva aiutarmi in loco.

La corruzione e il contrabbando

Fenomeno dilagante fin dai primi del ‘900, è alla base dello stato sociale odierno. Chi detiene il potere o chi è strettamente legato ai centri nevralgici di esso, si può permettere una vita agiata e al di sopra delle righe. Può permettersi di viaggiare e di acquistare beni, considerati di lusso, come una vettura.

Il resto della popolazione sopravvive con i sussidi statali, con i lavori statali e cerca di migliorare la propria posizione spillando qualche soldo ai turisti e contrabbandando prodotti trafugati alle attività gestite dal governo.

Nel mio racconto “Momenti di panico” potrete capire meglio cosa intendo.

La Santeria

Uno dei primi quesiti che mi sono posto entrando nei cortili delle case particolari è stato: perché esiste un così grande attaccamento alla religione?

La Santeria nasce dal sincretismo di elementi della religione cattolica con altri della religione tradizionale Yoruba. Quest’ultima, praticata dagli schiavi africani e dai loro discendenti, era diffusa nella maggior parte del Sud America.

Il termine “Santeria” è stato coniato dai colonizzatori spagnoli, per denigrare quella che a loro pareva un’eccessiva devozione ai santi da parte dei loro schiavi. Questo atteggiamento degli schiavi Africani nacque da una costrizione imposta loro dagli schiavisti: la proibizione tassativa, pena la morte, di praticare le proprie religioni animiste, provenienti dall’Africa occidentale. Questo veto li costrinse a celare dietro l’iconografia cattolica i loro dei, così da poterli adorare liberamente. Ancora oggi a Cuba c’è un’estrema devozione ai santi cattolici che, in realtà, celano divinità delle religioni politeiste africane.

Le auto cubane, un falso storico

La famosa cultura automobilistica di Cuba è uno dei vanti dell’isola, ma non è completamente genuina.

Come raccontato in precedenza nel 1962 Cuba fu isolata dagli Stati Uniti e dal resto del mondo a causa, dell’embargo inizialmente e dalla politica autarchica di Fidel subito dopo.

Non potendo acquistare nuove auto ne’ ricambi, la popolazione cubana ha dovuto accontentarsi di riciclare le parti dei veicoli che erano già presenti sull’isola o di ricorrere alla manodopera locale per battere a mano le lamiere che andavano a sostituire i componenti dei veicoli danneggiati.

I sovietici iniziarono ad importare vetture del marchio Lada ma si rivelarono presto molto meno affidabili delle classiche Americane. Oggi rimangono una minoranza rispetto a tutte quelle in circolazione.

Ma la parte più interessante di tutto ciò, è che mentre esistono dei veicoli che indossano ancora qualche componente della carrozzeria originale, tutti i grandi classici dell’epoca degli anni ’40 e ’50 non sfrecciano più grazie ai ruggenti V8 e V6 originali a benzina. Per quanto possa essere affidabile un motore, difficilmente si può sperare che sopravviva 60 anni senza le opportune manutenzioni e ricambi. Quando i motori iniziarono a guastarsi e il costo della benzina iniziò a superare di parecchio quello del diesel iniziò un veloce processo di migrazione.

Oggi maggior parte di queste macchine nasconde motori diesel, alcuni relativamente recenti e prodotti da Hyundai, ma non sono rari i diesel scelti da vecchie macchine russe, autocarri, barche e perfino generatori.

Ecco rovinata la fantasia delle auto classiche Cubane… 😛

Grazie per l’attenzione, spero di avervi dato un’idea generale. Se avete dubbi potete scrivermi direttamente dal modulo di contatto.